Grazia

Termine tipografico che indica degli allungamenti, delle volute, all’estremità dei caratteri.
In origine le grazie non avevano una funzione estetica di abbellimento del carattere, ma rispondevano ad una esigenza pratica: nascono con il “lapidario romano” inciso su pietra o marmo; all’epoca era difficile con lo scalpello chiudere le aste delle lettere con un angolo retto o acuto e così si ricorse ad allungare le parti terminali con delle linee che poi assunsero forme diverse.
Con la nascita dei caratteri mobili e nei secoli successivi le grazie assunsero uno scopo ornamentale e oggi si ritiene (anche se l’opinione è in parte contestata) che agevolino la lettura soprattutto nei testi stampati.
A lato si mostrano due caratteri: il primo senza grazie, detto anche “bastoncino”, il secondo con grazie (evidenziate con cerchietti).
In francese la grazia è chiamata sèrif, e di conseguenza i caratteri senza grazia sono chiamati sans sérif: questi due termini sono entrati nell’uso internazionale (in inglese, ad esempio, sono detti rispettivamente serif fonts e sans-serif).
Nei francobolli in uso nel Lombardo Veneto sono stati impiegati entrambi i tipi di caratteri: con grazie sono le scritte sui francobolli della prima emissione, alcuni (2 e 15 soldi) della seconda, i francobolli per giornali tipo “Mercurio”, quelli del 1861 e del 1863 ed i segnatasse per giornali; senza grazie tutti gli altri.

A sinistra un carattere senza grazie (“sans sérif”), a destra con grazie (evidenziate).