Difetti di stampa

I difetti di stampa si possono classificare in due categorie.
La prima comprende i difetti occasionali, e correttamente dovrebbe chiamarsi “difetti di stampa”.
Essa comprende difetti di vario genere, come, ad esempio, l’interposizione momentanea di corpi estranei durante il processo di stampa che genera macchie o falle di colore. Evidentemente nel momento in cui viene tolta la causa che li ha generati, i difetti scompaiono.
Nell’altra categoria sono compresi i difetti permanenti e dovrebbero essere chiamati “difetti di cliché”: dipendono, ad esempio, da rotture che può aver subito il cliché durante un ciclo di stampa, o durante le operazioni di pulizia della forma di stampa, per cadute accidentali del cliché, eccetera.
Spesso queste rotture danneggiano permanentemente gli elementi più fini e delicati del cliché, o maggiormente esposti a colpi e vibrazioni, come i contorni e gli angoli della cornice della vignetta, gli ornati, eccetera.
Possono poi esistere difetti semipermanenti quando corpi estranei, come ad esempio accumulo di sporcizia o di grumi di colore sul cliché, producono un certo numero significativo di stampe difettose. In questo caso, in genere al termine della tiratura, con la pulizia dei cliché, la causa che ha originato il difetto viene rimossa.
Proprio per questi motivi, per stabilire se ci si trova davanti ad un difetto occasionale o permanente, bisogna possedere come minimo due francobolli stampati con il medesimo cliché che presentano lo stesso identico difetto.